I nuovi scenari nell’era del covid-19

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Quali saranno i nuovi scenari nell’era del covid-19?

Nel momento in cui parrebbe profilarsi l’inizio dell’uscita dall’emergenza sanitaria e si scorgono segnali di un lento ma progressivo ritorno alla normalità nonchè di una ripresa dell’economia, si ha la sensazione che il 2020 sia stato uno anno “spartiacque”.

Nell’arco di poco più di 12 mesi, le nostre realtà sono state segnate da profondi cambiamenti; così come sono mutati i processi produttivi, la domanda ed i consumi.

A profilarsi, già nel futuro più immediato, è una realtà nuova: quella che alcuni analisti non hanno esitato a definire come “un nuovo mondo“.

Cerchiamo quindi di comprendere quali siano i nuovi scenari che si profileranno nell’era del (post) covid-19.

L’evoluzione della pandemia

Non si può discutere di futuro senza considerare il presente; e, con esso, l’evoluzione della pandemia da covid-19.

Il virus è ancora persistente e circola in una percentuale rilevante della popolazione mondiale.
Tanto da indurre gli scienziati a prevedere, in assenza di una politica sanitaria condivisa che permetta la vaccinazione rapida e massiva della popolazione, non solo un’ulteriore evoluzione della pandemia, ma pure la possibile (e probabile) diffusione di varianti del virus più letali per l’uomo.

Sarà proprio l’evoluzione della pandemia a caratterizzare i prossimi mesi (ed anni), con riflessi diretti ed indiretti sulle persone, sulle libertà e sull’economia.

Per approfondire il tema sanitario, potete leggere QUI → un recente articolo sui 4 possibili scenari futuri della pandemia.

L’economia

Quali saranno i nuovi scenari nell’era del covid-19 che caratterizzeranno l’economia mondiale?

La pandemia sembra aver già prodotto dei vincitori e dei vinti, quantomeno sul piano economico.

Benchè sia innegabile che da alcuni anni fosse in corso una redistribuzione del potere economico globale, con la Cina protagonista di una forte crescita ed in grado di mettere in discussione le leadership degli Stati Uniti e dell’Europa, la pandemia ha palesemente accelerato tale processo e consolidato il primato cinese.

Nel periodo immediatamente successivo alla prima ondata, la Cina (e i Paesi del sud-est asiatico) hanno evitato la recessione e riattivato le proprie economie più rapidamente di Europa ed USA.
Ciò soprattutto grazie ad un contenimento più efficace dei contagi, che ha consentito di circoscrivere temporalmente i lockdowns.

A fronte di un quadro internazionale – con particolare riferimento a quello del sud-est asiatico – che evidenzia segni confortanti, la nostra economia interna – ad eccezione del settore manifatturiero e delle costruzioni – mostra invece alcune debolezze che ne caratterizzeranno l’andamento incerto anche nel corso del prossimo anno.

Gli analisti prevendono un recupero del PIL tra il 2021 ed il 2022 sino a livelli pre-pandemia.
Non si può quindi parlare di vera e propria crescita.
Peraltro, le previsioni di recupero nel corso del biennio sono fortemente legate a due fattori:

  1. l’efficacia della campagna vaccinale (senza quindi l’incidenza negativa derivante dagli effetti di possibili varianti del virus)
  2. l’efficacia delle ingenti misure di sostegno agli investimenti pubblici e privati previste dal PNRR (ne abbiamo parlato QUI →).

La strategia italiana

A fronte di questi nuovi scenari nell’era del covid-19, quale sarà la strategia italiana?

Il Governo sta cercando di porre le basi per la “ripartenza” del nostro Paese, con interventi fondati su queste basi:

  • riforma della Pubblica Amministrazione
  • riforma della Giustizia
  • semplificazione e transizione al digitale
  • concorrenza
  • sostegno e valorizzazione della famiglia

Alcuni analisti hanno sottolineato che, grazie ai massicci interventi in via di attuazione, nel futuro l’economia potrebbe migliorare anche in USA e UE (Italia compresa).
In entrambi i continenti, la ripresa forse non sarà rapida come nel sud-est asiatico, ma potrebbe essere più duratura.

Due i principali trends che caratterizzeranno l’economia nei prossimi anni:

  • la lotta ai cambiamenti climatici
  • la transizione al digitale

Se la transizione al digitale è ormai una realtà consolidatasi ed è stata accelerata dalle necessità indotte dai lockdowns, la transizione ecologica verso nuovi modelli di business green avrà successo solo se il mondo delle aziende e quello della finanza (necessario per reperire i capitali) troveranno gli incentivi giusti per investire nelle nuove fonti di energia e puntare a produzioni più sostenibili.

QUI → potete leggere il più recente report pubblicato da ISTAT sulle prospettive dell’economia italiana nel 2021/2022.

La Giustizia

Il sistema della giustizia italiana, caratterizzato da solide garanzie di autonomia e di indipendenza e da un alto profilo di professionalità dei magistrati, soffre di fondamentali problemi:

  • la certezza del diritto
  • i tempi della celebrazione delle cause civili e dei processi penali
  • i tempi dei procedimenti di esecuzione forzata e di escussione delle garanzie.

Nelle Country Specific Recommendations indirizzate al nostro Paese negli anni 2019 e 2020, la Commissione Europea ha più volte invitato l’Italia ad aumentare l’efficienza del sistema giudiziario civile e penale (ne avevamo parlato QUI →).
Ciò al fine di permettere ai cittadini, alle imprese ed allo stesso Stato di ottenere celermente la tutela dei propri diritti personali e di credito.

In relazione a quest’ultimo aspetto, è evidente che il sistema giudiziario sostenga il funzionamento dell’intera economia di un Paese.
Ad un sistema giudiziario “lento”, conseguirà un rallentamento dell’economia.

Studi recenti hanno valutato l’impatto che una “accelerazione” della giustizia potrebbe avere sull’economia, nei seguenti termini:

  • una riduzione della durata dei procedimenti civili del 50% potrebbe accrescere la dimensione media delle imprese manifatturiere italiane di circa il 10%;
  • una riduzione da 9 a 5 anni dei tempi di definizione delle procedure fallimentari potrebbe generare un incremento di produttività dell’economia italiana dell’1,6%.

Per queste ragioni, i fondi concessi all’Italia dalla UE sono vincolati all’effettivo efficientamento del “sistema giustizia“.

Cosa dobbiamo aspettarci?

Tra i nuovi scenari nell’era del covid-19 la riforma della giustizia avrà una importanza fondamentale e sarà principalmente caratterizzata da questi steps:

  • digitalizzazione processuale
  • riforma del processo civile
  • incremento della Alternative Dispute Resolution (ADR)
  • riforma della giustizia tributaria
  • riforma del processo e del sistema sanzionatorio penale
  • revisione dell’Ordinamento giudiziario
  • semplificazione in materia di contratti pubblici
  • semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica e di interventi per la rigenerazione urbana.

Per quanto riguarda la digitalizzazione, la pandemia ha positivamente e drasticamente accelerato il processi di innovazione già timidamente intrapresi dal Ministero della Giustizia.
Al Processo Civile Telematico, si sono affiancati il Processo Penale Telematico e la digitalizzazione di molti dei processi di Cancelleria.

E’ poi previsto un maggior ricorso all’arbitrato, alla negoziazione assistita ed alla mediazione.
Tali strumenti consentiranno l’esercizio di una giustizia preventiva e consensuale, che si auspica possa contenere una possibile esplosione del contenzioso presso gli uffici giudiziari.

La semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici risulta essere obiettivo essenziale per l’efficiente realizzazione delle infrastrutture e per il rilancio dell’attività edilizia.
Aspetti entrambi essenziali per la ripresa dell’economia del Paese.
Il processo di semplificazione dovrà avere ad oggetto non le fasi di pianificazione, di programmazione e di progettazione delle opere, oltrechè la fase di affidamento.

Resta invece più complessa l’analisi relativa all’efficacia delle ulteriori riforme volute dal Governo, in quanto allo stato sono ancora in via di discussione i testi delle norme destinate a darne attuazione concreta.

Pensieri “nuovi” per un mondo “nuovo”

I nuovi scenari nell’era del covid-19 imporranno di pensare in modo nuovo, in un mondo nuovo.

La capacità di privati, professionisti ed imprese di comprendere queste dinamiche e di prevederne gli effetti sulle proprie realtà, consentirà loro di assumere nuove decisioni.
Tutti saremo indotti a riconsiderare i nostri meccanismi decisionali e le prassi che sino ad oggi li hanno caratterizzati, con scelte che incideranno, direttamente e come probabilmente mai negli ultimi 50 anni, sul futuro di ognuno.

Gli effetti che la riforma della giustizia (accelerazione dei procedimenti penali, civili, tributari e di esecuzione forzata) indurrà sulla vita e sull’economia del Paese non saranno però omogenei ed identici.
Occorrerà, in termini maggiori rispetto al passato, considerare una serie di nuove variabili che incideranno sul futuro della giurisdizione nel breve e medio periodo.

E’ verosimile doversi attendere una fase – di durata temporale, al momento, incerta ma probabilmente contenuta – nel corso della quale non si avvertiranno particolari benefici in termini di riduzione dei tempi dei procedimenti.
Fase alla quale dovrebbero seguire altre fasi nelle quali si avranno gli effetti delle diverse riforme programmate dal Governo.

In questo quadro, anche le realtà più consolidate avranno rinnovata necessità di accedere ad informazioni aggiornate e tempestive, servizi di consulenza legale ed assistenza giudiziale per poter operare le proprie scelte in modo consono al contesto normativo presente e/o futuro.

Ripensare al rapporto con i professionisti

In un mondo nuovo ed ancora in via di mutazione, anche i rapporti di consulenza ed assistenza in ambito legale devono necessariamente subire dei cambiamenti.
Così come sono destinati a cambiare gli approcci alla trattazione ed alla risoluzione dei problemi, sia in ambito stragiudiziale (o di “risoluzione alternativa“) che in ambito giudiziale.

Già ora, si avvertono gli effetti della normativa emergenziale sulle locazioni, sul recupero del credito, sulle esecuzioni immobiliari.
Ossia, sui principali ambiti di “giurisdizione” che hanno conseguenze dirette sulla tutela del patrimonio. E, quindi, sull’economia privata delle persone e delle aziende.

Effetti che hanno determinato, nel corso degli ultimi 12 mesi, l’esigenza di approcciare la trattazione di tali problematiche in maniera differente dal passato, rivedendo i contratti e ponendo attenzione alla scelta delle attività stragiudiziali o delle azioni giudiziali da intraprendere.

In considerazione di questi aspetti nuovi, gli Avvocati del nostro Studio stanno attentamente seguendo l’evoluzione dei progetti di riforma della Giustizia nonchè incentivando i rapporti di collaborazione con i professionisti di altri campi sì da poterVi offrire servizi integrati che potranno aiutarVi nella valutazione delle Vostre specifiche realtà e nell’assunzione delle scelte che caratterizzeranno il Vostro futuro nel breve e medio periodo.


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