Sono state depositate le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale sulla proroga della sospensione degli sfratti.
Avevamo anticipato il deposito della sentenza (QUI →). Ora è possibile analizzarne le ragioni in diritto; ed anche i “suggerimenti” per il futuro che la Corte ha inteso rendere in conclusione.
Le questioni rilevanti in diritto
Le questioni oggetto della sentenza sono numerose e giuridicamente complesse.
Per permetterne una piena comprensione, si è quindi optato per un approccio riassuntivo e schematico.
Innanzi tutto, la Corte ha rilevato che un’ingerenza nel diritto al pacifico godimento dei beni sia ammissibile solo ove sussista un giusto equilibrio tra le esigenze dell’interesse generale della comunità e la salvaguardia dei diritti dell’individuo.
Attesa l’eccezionale situazione di emergenza sanitaria e la discrezionalità del legislatore nel disegnare misure di contrasto della pandemia, l’individuazione dell’equilibrio tra la tutela di interessi e diritti in gioco è un processo che consente “lesioni” più ampie dei singoli diritti rispetto alle condizioni ordinarie.
La giurisprudenza della Corte di giustizia europea
In tema, non è mancato il richiamo alle sentenze emesse dalla CEDU.
La Corte EDU ha affermato che le norme che dispongono la sospensione dei provvedimenti di sfratto incidano sull’effettività della tutela del diritto dell’esecutante e che l’interruzione debba svolgersi entro un termine ragionevole.
E’ pertanto necessario che nell’ordinamento interno tale diritto sia bilanciato con il complesso delle altre garanzie costituzionali.
Il bilanciamento è frutto di una valutazione sistematica e non frazionata sulla violazione dei diritti costituzionalmente garantiti dall’ordinamento italiano.
La Corte Costituzionale ha affermato che, nell’ambito della predetta valutazione di carattere sistematico, il sacrificio di un diritto costituzionale non sia irragionevole, nell’ipotesi in cui sia frutto di scelte non prive di una valida ragione giustificativa.
Nella specie, lo scopo del differimento della tutela esecutiva del locatore può essere individuato nell’eccezionalità della situazione correlata all’emergenza pandemica da COVID-19.
Pertanto, deve ritenersi costituzionalmente legittima la sospensione degli sfratti voluta dal Governo.
Le motivazioni della Corte Costituzionale
Ciò premesso, la Corte si è posta il problema di dover valutare se la proroga di una sospensione ritenuta legittima debba considerarsi a sua volta legittima.
In primo luogo, ha richiamato le argomentazioni rese con la sentenza n. 128/2021 avente ad oggetto la sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili (ne avevamo parlato QUI →).
Il raffronto ha permesso di affermare che nella normativa in esame vada apprezzata l’introduzione di “adeguati criteri selettivi“; che invece sono mancati nella parallela previsione della proroga della sospensione delle esecuzioni aventi ad oggetto l’abitazione principale del debitore.
La Corte ha pertanto ritenuto non irragionevole la proroga della sospensione dell’esecuzione dei provvedimenti di rilascio per morosità perchè è stata graduata nel tempo secondo le scadenze precise e perchè, conseguentemente, ha carattere di temporaneità (avente una durata non eccessiva).
Ha quindi affermato la Corte Costituzionale che mediante la progressiva e differenziata riduzione dell’ambito di applicazione della misura in esame, in simmetria con l’allentamento dell’emergenza sanitaria, il legislatore abbia realizzato quel non irragionevole bilanciamento dei diritti costituzionali in rilievo.
Le previsioni per il futuro
La Corte Costituzionale ha inteso infine dare in materia precise indicazioni al legislatore.
In calce alle motivazioni ha infatti affermato che resti “ferma in capo al legislatore, ove l’evolversi dell’emergenza epidemiologica lo richieda, la possibilità di adottare altre misure più idonee per realizzare un diverso bilanciamento, ragionevole e proporzionato“.
Pertanto, è presumibile che la sospensione degli sfratti si concluderà il 31 Dicembre 2021; senza che possa essere ulteriormente prorogata.
Potete leggere il testo integrale della sentenza della Corte Costituzionale QUI →