La sempiterna lotta italica alle frodi IVA, all’utilizzo indebito dei crediti d’imposta e delle altre agevolazioni, alle strutture strutture societarie ed agli schemi transazionali complessi finalizzati all’evasione si adegua ai tempi moderni.
E così l’Intelligenza Artificiale va in aiuto all’Agenzia delle Entrate.
Con il via libera dell’Unione europea al finanziamento del progetto “A data driven approach to tax evasion risk analysis in Italy” ideato e presentato dall’Agenzia delle Entrate, è previsto infatti un importante potenziamento delle attività di contrasto ai fenomeni di evasione ed elusione fiscale mediante l’implementazione dell’uso dell’Intelligenza Artificiale (AI).
Ma di cosa si tratta esattamente?
Cerchiamo di comprenderlo.
L’obiettivo strategico della nuova iniziativa delle Entrate mira ad innovare i processi di valutazione del rischio di non-compliance.
In sostanza, l’Agenzia provvederà ad introdurre, a sperimentare e ad utilizzare tecniche innovative di network analysis, di machine learning e di data visualization, al fine di realizzare un nuovo sistema di supporto ai processi di individuazione dei soggetti ad alto rischio di frodi fiscali.
Strumenti tipici dell’Intelligenza Artificiale andranno quindi in aiuto alle attività tipiche dell’Agenzia delle Entrate.
In dettaglio, vediamo quali saranno gli specifici ambiti d’intervento:
- Network science. La rappresentazione dei dati sotto forma di retipermette di far emergere con maggiore facilità relazioni indirette e non evidenti tra soggetti (ad esempio relazioni tra società) che possono essere correlate a schemi di evasione e di elusione fiscale difficilmente individuabili con le tradizionali tecniche di analisi.
- Analisi visuale delle informazioni. L’adozione di interfacce innovative “uomo-macchina” (ad esempio modalità visuali fluide e intuitive di “navigazione” dei dati), consente di potenziare le capacità degli analisti, accelerando e rendendo più intuitivo e naturale il loro processo di acquisizione e trattamento delle informazioni rilevanti.
- Intelligenza artificiale. L’ausilio di tecniche di apprendimento automatico (machine learning) accelera i processi decisionali, sempre sotto controllo da parte degli analisti, e ne aumenta l’accuratezza e l’efficacia. L’adozione dell’Intelligenza artificiale nel dominio economico e fiscale è indicato nell’atto di indirizzo del MEF.
L’Agenzia applicherà tali innovati strumenti ai dati che tratta ogni anno:
- 42 milioni di dichiarazioni
- 750 milioni di informazioni comunicate da soggetti terzi ed enti esterni (contributi, bilanci, utenze, assicurazioni, ecc.)
- 400 milioni di rapporti finanziari attivi
- 197 milioni di versamenti F24
- 2 miliardi di fatture elettroniche
- 150 milioni di immobili censiti.
Il tutto, assicurano dall’Agenzia, “con la massima attenzione alla protezione dei dati e al rispetto del doveroso contraddittorio con il contribuente e al principio di collaborazione e buona fede“.
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Per la relativa consulenza od assistenza, potete contattare l’avv. Andrea Spreafico.