In tema di testamento, la capacità di testare è presunta. Mentre l’incapacità va rigorosamente provata.
Di tal che grava sulla parte che eccepisce l’incapacità l’onere di fornire la prova dello stato in cui versava il testatore al momento della redazione e sottoscrizione dell’atto.
Questa è l’opinione ormai assolutamente prevalente della Corte di cassazione.
E’ quindi interessante rilevare quali siano i riflessi di tale orientamento.
Con una recente ordinanza, la Corte pur ribadendo che “l’ammissione della consulenza tecnica costituisca esercizio di un potere discrezionale del Giudice di merito“, ha precisato che “il Giudice non possa negare l’ingresso all’istanza di consulenza tecnica e ritenere, al contempo, indimostrati i fatti che avrebbero potuto essere provati dalla consulenza medesima“.
A maggior ragione, viene specificato, che il Giudice deve ammettere la consulenza quando questa “si presenti come lo strumento più efficiente di indagine e la parte si trovi nella difficoltà di offrire adeguati parametri di valutazione“.
E’ il caso tipico delle impugnazioni testamentarie.
L’assolvimento dell’onere probatorio in tema di incapacità a testare di una persona ormai scomparsa è particolarmente complesso e necessita di valutazioni di tipo giuridico e tecnico specifiche in relazione al singolo caso.
Ribadisce infatti la Cassazione che “mentre la capacità di testare si presume, l’incapacità è l’eccezione e quindi deve essere provata con rigore e con qualunque mezzo consentito dal nostro ordinamento“.
Precisando che “In tema di onere probatorio, il Giudice non può negare l’ingresso all’istanza di consulenza tecnica, qualora questa sia lo strumento più idoneo a fornire la prova sull’incapacità del testatore“.
Spesso, solo ricorrendo agli accertamenti di tipo tecnico ed alle conoscenze scientifiche è possibile fornire al Giudice gli elementi necessari a considerare provato lo stato di incapacità di un soggetto.
Pertanto, è necessario – se non indispensabile – che, preliminarmente all’instaurazione della causa, la parte che intenda eccepire l’incapacità acquisisca una valutazione tecnica a sostegno della propria domanda.
Nel caso in cui vogliate approfondire gli aspetti tecnici ai quali fa riferimento la Corte di cassazione, potete contattare l’Avv. Andrea Spreafico.
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