La Resilienza…
/re·si·lièn·za/ sostantivo femminile
Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi.
In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
In quali modi e termini il Governo intende far superare al Paese quanto causato dal Covid-19…?
Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il Piano si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica.
Il Piano italiano prevede investimenti pari a 191,5 miliardi di euro, finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, lo strumento chiave del NGEU.
Ulteriori 30,6 miliardi sono parte di un Fondo complementare, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile.
Il totale degli investimenti previsti è pertanto di 222,1 miliardi di euro.
Il Piano include inoltre un corposo pacchetto di riforme, che toccano, tra gli altri, gli ambiti della pubblica amministrazione, della giustizia, della semplificazione normativa e della concorrenza.
Il Piano prevede un ambizioso programma di riforme, per facilitare la sua attuazione e contribuire alla modernizzazione del Paese e all’attrazione degli investimenti:
- Pubblica Amministrazione (ricambio generazionale, investimenti sul capitale umano e digitalizzazione)
- Giustizia (riduzione della durata dei processi e riduzione degli arretrati)
- tutela della concorrenza come strumento di coesione sociale e crescita economica.
Le 6 Missioni del Piano
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si articola in sedici Componenti, raggruppate in sei Missioni:
1. “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura”, stanzia complessivamente 49,2 miliardi
Sostiene la transizione digitale del Paese, nella modernizzazione della pubblica amministrazione, nelle infrastrutture di comunicazione e nel sistema produttivo. Ha l’obiettivo di garantire la copertura di tutto il territorio con reti a banda ultra-larga, migliorare la competitività delle filiere industriali, agevolare l’internazionalizzazione delle imprese.
Investe inoltre sul rilancio di due settori che caratterizzano l’Italia: il turismo e la cultura.
2. “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”, stanzia complessivamente 68,6 miliardi
È volta a realizzare la transizione verde ed ecologica della società e dell’economia per rendere il sistema sostenibile e garantire la sua competitività.
Comprende interventi per l’agricoltura sostenibile e per migliorare la capacità di gestione dei rifiuti; programmi di investimento e ricerca per le fonti di energia rinnovabili; investimenti per lo sviluppo delle principali filiere industriali della transizione ecologica e la mobilità sostenibile.
Prevede inoltre azioni per l’efficientamento del patrimonio immobiliare pubblico e privato; e iniziative per il contrasto al dissesto idrogeologico, per salvaguardare e promuovere la biodiversità del territorio, e pergarantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche.
3. “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile”, stanzia complessivamente 31,4 miliardi
Si pone l’obiettivo di rafforzare ed estendere l’alta velocità ferroviaria nazionale e potenziare la rete ferroviaria regionale, con una particolare attenzione al Mezzogiorno.
Potenzia i servizi di trasporto merci secondo una logica intermodale in relazione al sistema degli aeroporti.
Promuove l’ottimizzazione e la digitalizzazione del traffico aereo. Punta a garantire l’interoperabilità della piattaforma logistica nazionale (PNL) per la rete dei porti.
4. “Istruzione e Ricerca”, stanzia complessivamente 31,9 miliardi di euro
Punta a colmare le carenze strutturali, quantitative e qualitative, dell’offerta di servizi di istruzione nel nostro Paese, in tutto il ciclo formativo.
Prevede l’aumento dell’offerta di posti negli asili nido, favorisce l’accesso all’università, rafforza gli strumenti di orientamento e riforma il reclutamento e la formazione degli insegnanti.
Include anche un significativo rafforzamento dei sistemi di ricerca di base e applicata e nuovi strumenti per il trasferimento tecnologico, per innalzare il potenziale di crescita.
5. “Inclusione e Coesione”, stanzia complessivamente 22,4 miliardi
Investe nelle infrastrutture sociali, rafforza le politiche attive del lavoro e sostiene il sistema duale e l’imprenditoria femminile. Migliora il sistema di protezione per le situazioni di fragilità sociale ed economica, per le famiglie, per la genitorialità. Promuove inoltre il ruolo dello sport come fattore di inclusione.
Un’attenzione specifica è riservata alla coesione territoriale, col rafforzamento delle Zone Economiche Speciali e la Strategia nazionale delle aree interne. Potenzia il Servizio Civile Universale e promuove il ruolo del terzo settore nelle politiche pubbliche.
6. “Salute”, stanzia complessivamente 18,5 miliardi
È focalizzata su due obiettivi: il rafforzamento della prevenzione e dell’assistenza sul territorio, con l’integrazione tra servizi sanitari e sociali, e l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Potenzia il Fascicolo Sanitario Elettronico e lo sviluppo della telemedicina. Sostiene le competenze tecniche, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario, oltre a promuovere la ricerca scientifica in ambito biomedico e sanitario.
La Governance del Piano
La governance del Piano prevede una responsabilità diretta dei ministeri e delle amministrazioni locali per la realizzazione degli investimenti e delle riforme entro i tempi concordati, e per la gestione regolare, corretta ed efficace delle risorse.
È previsto un ruolo significativo degli enti territoriali, a cui competono investimenti pari a oltre 87 miliardi di euro.
Il Ministero dell’economia e delle finanze monitora e controlla il progresso nell’attuazione di riforme e investimenti e funge da unico punto di contatto con la Commissione Europea.
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